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GIORNATA DELL’INCONTRO

PRESENTAZIONE AL TEMPIO DI GESU’ E FESTA DI  SAN GIOVANNI BOSCO

"LUCE PER ILLUMINARE LE GENTI"

DOMENICA 1 FEBBRAIO 2009

 

Maria e Giuseppe portarono il Bambino al Tempio di Gerusalemme quaranta giorni dopo la sua nascita, per consacrarlo a Dio. Durante la visita, incontrarono Simeone, cui era stato predetto che non sarebbe morto prima di vedere il Messia. Simeone lodò il Signore con le parole che ora sono note come Nunc dimittis, o Cantico di Simeone. Il Vangelo  di Luca  riferisce anche le profezie messianiche della profetessa Anna, un'ottantaquattrenne vedova che si trovava nel Tempio e identificò pubblicamente il bambino come messia.

 

Domenica 1 febbraio  2009 due grandi celebrazioni si sono abbracciate durante l’eucarestia celebrata in San Salvatore . la presentazione al Tempio di Gesù e la Festa di San Giovanni Bosco.

Il rettore dei Salesiani e numerosi sacerdoti hanno presenziato insieme al Parroco Ibrahim Faltas la celebrazione della Santa Messa, in una chiesa gremita di fedeli.

La celebrazione ha avuto inizio nel cortile San Francesco con la benedizione delle candele, simbolo di luce, che ricorda i quaranta  giorni che ci distanziano dal suo Natale, nell'umiltà della natura umana, annunciamo che "la luce per illuminare le genti" si è diffusa ovunque ed è presente dappertutto nell'opera redentrice di Cristo. In processione solenne, tutti i bambini della scuola della domenica e le loro famiglie hanno partecipato a questo rito.

Il Parroco durante l’omelia ha ricordato come: Il santo vecchio Simeone gioisce intimamente al vedere Colui che è la promessa di Israele e insieme la luce che si rivela a tutti i popoli della terra. Egli avverte che l'unica passione della sua vita è stata l'ardente desiderio di incontrare il Messia, e ora, con gli occhi illuminati dallo Spirito, ha il dono consolante di contemplarlo tra le sue braccia, quale premio della sua lunga, perseverante attesa. Ed ecco la profetessa Anna, donna di preghiera e di servizio, a cui lo Spirito Santo concede di essere presente proprio nel momento in cui il Signore Gesù visita gli umili e i poveri del suo popolo. Quanto vorremmo rassomigliare a questi due santi vegliardi  nel momento in cui essi sono stati visitati, per imparare ad attendere il Signore che viene sempre tra noi e a riconoscere i segni del suo passaggio. Nella  storia di ogni uomo deve esserci questa attesa, questa perseveranza nella preghiera, quando si è in crisi o si va contro Dio, o ci affida al Signore, come la profetessa Anna, che affida nelle sue preghiera l’attesa del Regno di Dio.

Ma come non dimenticare Margherita la mamma di San Giovanni Bosco, rimasta vedova all’età di 29 anni che cresce il figlio ancorata alla preghiera alla fede salda, educando alla fede il proprio figlio, che si farà dono per la Chiesa, in un’epoca di profonda crisi economica, divenendo profeta nel proprio tempo cercando di aiutare i giovani attraverso l’istruzione e l’educazione.

Il Parroco ha proseguito dicendo che possiamo definire la festività di oggi la festa dell’Incontro tra il vecchio e il nuovo testamento. La festa della Presentazione di Gesù al Tempio, ci consente di meditare sulla "consacrazione" a Dio del primogenito Gesù e sull'offerta della vita di uomini e donne, che si dedicano al servizio del prossimo e all'incessante preghiera a Dio. La “luce di salvezza”, venuta nel mondo per portare ovunque la gioia dell'amore di Dio Padre, ha continuo bisogno di testimoni credibili che accendano nei cuori la Fede.E la festa a ricordo di San Giovanni Bosco, sproni i giovani a cercare Dio, educandosi alla preghiera, ad una vita dallo stile semplice, ad accogliere e ad aprirsi al dialogo in una apertura cordiale, per divenire testimoni fedeli della luce di Cristo in questa nostra epoca”.

 Durante l’offertorio i ragazzi hanno preparato tre simboli che rappresentano le tre grandi religioni monoteiste  la mezza luna per l’islam, la menorah per l’ebraismo , la croce per il cristianesimo, per sottolineare l’incontro quotidiano che avviene a Gerusalemme, nella loro realtà, dove queste religioni vivono e coesistono da secoli.

Incontrandosi nella grande e piccola città di Dio: Gerusalemme, città della pace, città dell’amore, città della preghiera.

Al termine della celebrazione, il coro dei giovani Raja, ha cantato Salve Don Bosco.

 

(Segnalato da: Padre IBRAIM FALTAS, Ofm - parroco di Gerusalemme)

 


 
 
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