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Un solo straniero
tornò indietro a ringraziare |
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di
don Lucio Luzzi
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Il Messia, fin
dall’inizio della sua vita pubblica, ha cura e premura
per i diseredati, i bisognosi. Compie prodigi, miracoli,
come prova inconfutabile della Sua divinità. |
![Image Image](http://www.canino.info/mambots/content/mosthumb/thumbs/nota_liturgica_1312.jpg) |
In quel tempo la malattia incurabile era la lebbra,
considerata come una impurità legale. Mosè (Lev.13,45-46)
aveva stabilito: “…il lebbroso colpito dalla lebbra
porterà vesti strappate e il capo coperto, si coprirà la
barba e andrà gridando: Immondo! Immondo! Sarà immondo
finchè avrà la piaga; e immondo, se ne starà solo,
abiterà fuori dall’accampamento..”. Dice luca (17,12):
“.. gli vennero incontro dieci lebbrosi i quali,
fermatisi a distanza, alzarono la voce dicendo:” Gesù
Maestro, abbi pietà di noi!”. Appena li vide Gesù disse:
“ Andate a presentarvi ai sacerdoti”. E mentre essi
andavano furono sanati. Uno di loro, vedendosi guarito,
tornò indietro, lodando Dio a gran voce; e si gettò ai
piedi di Gesù per ringraziarlo. Era un samaritano. I
Samaritani erano considerati rispetto al popolo eletto,
odiati stranieri. La vera nobiltà dell’uomo e il segreto
della salvezza, non stanno nell’appartenenza materiale
ad una categoria, ma negli intimi sentimenti del cuore.
E Gesù osservò:”..non si è trovato chi tornasse a
rendere gloria a Dio, all’infuori di questo straniero?”.
Se per gli ebrei la lebbra fisica era segno di impurità,
la lebbra dell’anima sono le nostre cattive
inclinazioni, la nostre passioni, l’attrattiva verso il
proibito. Il più grande dono che Dio ha fatto all’uomo è
la libertà; e tu dici “..io faccio quello che voglio,
non devo rendere conto a nessuno”. Sii onesto: i conti
li devi fare con la tua coscienza, che non ti da tregua
nel ricordarti che quel tuo comportamento non è stato
corretto, quel tuo giudizio non era equilibrato, quell’
offesa, quel torto, ti sollecitano sentimenti di
violenza… Cerca pure di divagarti, di stordirti con ogni
mezzo, ma quella voce della coscienza riaffiora e ti
tormenta! E’ la storia quotidiana di tutti noi, e per
questo non siamo tranquilli, felici. Anche nella mia
anima spesso riaffiorano sintomi di lebbra; guarirla da
solo è impossibile. Ripeti anche tu in ogni evenienza,
come faccio io, l’invocazione del lebbroso davanti a
Gesù: “ Signore, ho bisogno di te, aiutami!”. Quante
volte, nella nostra vita quotidiana, se non troviamo più
valide soluzioni, ricorriamo a Gesù, ma non con fede
viva. Siamo dubbiosi, rimaniamo increduli e la nostra
richiesta spinta soltanto da sentimenti di
scoraggiamento. O mio Signore, accresci ogni giorno la
mia fede! Dammi la certezza della tua bontà e premura
verso di me. Quando ti chiederò una grazia fa che subito
elevi un inno di riconoscenza a Te per quello che fai.
Accetta la mia fede, piccola come un granellino di
senape, ma fammi sentire dentro il cuore la certezza che
Tu e soltanto Tu risolverai i miei guai… Grazie o
Signore.
( fonte: www.viedellospirito.it ) |
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